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Diamo concretezza alla solidarietà a Don Ciotti

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Sulla preoccupante vicenda delle minacce di Totò Riina a Don Ciotti, esprimo la mia solidarietà all’uomo e al sacerdote che da anni si batte concretamente per i più fragili e per la giustizia nel nostro Paese. Su come concretizzare questa solidarietà, concordo con quanto dichiarato ieri dall’Onorevole Davide Mattiello il quale afferma che “al di là dei comunicati di rito e dei generici attestati di stima, è bene che si proceda con atti concreti. La riforma che riguarda i beni confiscati ai mafiosi è certamente il miglior viatico per fare sentire a Don Ciotti e a chi come lui si impegna quotidianamente nella lotta alla mafia la vicinanza delle Istituzioni”. In quest’ottica un buon modo per la Regione per passare dalla solidarietà espressa agli atti concreti potrebbe essere quello di elaborare un piano per il riutilizzo dei beni confiscati presenti sul proprio territorio perché diventino occasione di lavoro per i giovani del territorio e simbolo di un paese che non si arrende alle mafie; a un piano di sostegno e diffusione dei progetti di educazione alla cittadinanza nella scuola e nell’extra scuola; a un pacchetto di iniziative che facilitino la crescita dell’economia sana.

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