Novara Pride: il Comune di Novara nega il patrocinio

La negazione del patrocinio a Novara Pride da parte del Comune è una notizia che non va sottovalutata. Dietro parole che sembrerebbero nascondere paternalismo (“non si ritiene possa apportare il giusto contributo alle crescita delle coscienze ed un’attenta valorizzazione delle delicate tematiche”) e una preoccupazione per il decoro della città (“un’inutile ostentazione”), si nasconde una visione ben precisa della società incarnata e proposta dalla Lega, soprattutto nella sua nuova versione sovranista di Matteo Salvini.

Pochi giorni fa il presidente lombardo Fontana ha negato il patrocinio al Gay Pride sottolineando che, invece, lo avrebbe concesso al Family Day.

Non è un caso, inoltre, che Salvini più volte si riferisca al presidente ungherese Orban come a un suo riferimento politico e che veda in Putin un partner da preferire agli alleati atlantici, così come testimoniano anche le prese di posizione sugli ultimi sviluppi della guerra siriana. Qualcuno si chiederà che cosa c’entri tutto questo con il Novara Pride. C’entra eccome! Dal 2013, in Russia, è vietato per legge organizzare Gay Pride. Dobbiamo alzare lo sguardo e unire i puntini. In che società vogliamo vivere? In una democrazia liberale che ha a cuore le libertà fondamentali, comprese quella sessuale e di espressione o in una società illiberale, così come qualcuno in Europa sta proponendo? Io non ho dubbi sulla scelta della prima ipotesi così come non ho dubbi sulla necessità di partecipare alla manifestazione organizzata dagli amici di Novara Arcobaleno. Io ci sarò, orgoglioso del patrocinio della Regione Piemonte e del sostegno del Consiglio Regionale, che attraverso il Comitato Diritti Umani, da anni sostiene la rete del Piemonte Pride.

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